Roaming addio: da metà giugno telefonate nella Ue come da casa

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Fissati i limiti di costi all’ingrosso anche per il traffico dati: il tetto dal 15 giugno prossimo è di 7,7 euro a gigabyte, poi a scalare fino a 2,5 euro nel 2022. 

L’Europa muove il passo decisivo verso l’abolizione delle tariffe di roaming e stabilisce il principio che una telefonata che avviene in Italia non deve costare di più se lo stesso utente si sposta nell’Unione europea.

E’ stata trovata l’intesa sui prezzi all’ingrosso che gli operatori telefonici si applicano tra di loro per offrire i servizi di roaming e si procederà quindi all’abolizione del roaming per i consumatori europei a partire da metà giugno.

Le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. Allo stesso tempo però devono essere abbastanza elevate in modo che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare i prezzi al dettaglio. Inoltre, il tetto deve consentire di proseguire con gestione e l’ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili dappertutto in Europa.

Una tabella vera e propria ha fissato i prezzi all’ingrosso: per quanto riguarda le telefonate voce si parla di 0,032 euro al minuto, per gli sms di 0,01 euro. Quel che mancava era il tabellario per il traffico dati: dal 15 giugno 2017 dati scenderà dall’attuale 50 euro a Gigabyte a 7,7/GB, e poi proseguirà a scendere in diverse fasi. Dal 1 gennaio 2018 il tetto sarà 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5/GB, dal 1 gennaio 2020 3,5/GB, dal 1 gennaio 2021 3/GB e dal 1 gennaio 2022 2,5/GB. E’ un tetto significativamente più basso di quello inizialmente proposto dalla Commissione (8,5/GB), e consentirà comunque alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione (5G), scrive il Consiglio.

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