Per le coppie in seconde nozze spesso la scelta di celebrare la cerimonia all’estero è anche un modo per dare un più intenso valore agli impegni nunziali, che si affrontano con una maggiore consapevolezza.
Gli sposi che scelgono un matrimonio internazionale hanno, di solito, in mente la cerimonia di nozze in stile “polinesiano”, tra sabbia bianca e mare sullo sfondo. Accanto alla Polinesia vera e propria, che in questo periodo rischia di essere fuori portata per molte tasche di sposi, emergono le isole dell’Oceano Indiano, Mauritius e Seychelles in particolare, ma anche i Caraibi e il Messico. Fra le destinazioni per sposarsi, però, si fa spazio New York: sposarsi al Central Park, con l’Empire State building e la Public Library sullo sfondo piace agli italiani. Ma anche la cappella di Disneyland in Florida, oltre alla classica Las Vegas. Tra le scelte più insolite, spiccano la chiesetta di ghiaccio di Jukkasjärvi in Lapponia, costruita ogni anno a lato dell’omonimo e famoso hotel di ghiaccio e praticabile solo nei mesi estivi, o le rovine di Tulum, in Messico, con un gazebo allestito ad hoc.
MATRIMONIO IN 24 ORE
La documentazione per richiedere la licenza matrimoniale è, infatti, abbastanza semplice: sono necessari passaporto e biglietto aereo, i certificati di nascita e i certificati di eventuale divorzio o morte del marito o moglie precedente, tradotti in inglese. Le licenze per i non residenti sono di due tipi: la Governor General License rilasciata dal Ministero della Giustizia che può essere ottenuta in un giorno, oppure la Registry Licence, per la quale sono necessari 7 giorni dalla richiesta. Quest’ultima deve essere effettuata di persona al Ministero della Giustizia.