I Paesi del Mondo che accolgono i turisti italiani senza quarantena

Sono diversi i Paesi del Mondo che hanno già riaperto ai turisti internazionali. La maggior parte sono ancora inaccessibili per noi italiani per via dell’ordinanza in vigore sui viaggi all’estero e valida fino al 15 maggio 2021. Molti di questi accettano viaggiatori con test negativo e quarantena, molti altri, invece, hanno abolito l’autoisolamento.

I Paesi dell’elenco C con e senza quarantena per gli italiani

Partiamo dal presupposto che la normativa italiana prevede la suddivisione dei territori in base al rischio epidemiologico. L’Elenco C è costituito da: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse Isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Paesi dove i viaggi sono consentiti senza necessità di motivazione (fatte salve le limitazioni previste in Italia su base regionale). Alcuni di questi, tuttavia, oltre ad autodichiarazioni varie e tamponi, prevedono anche la quarantena in arrivo per gli italiani.

Ecco quali sono: Belgio, Danimarca Estonia, Irlanda, Israele, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Liechtenstein e Svizzera.

Diversa la situazione per Ungheria, Norvegia e Finlandia dove l’ingresso è vietato.

L’Islanda, che durante questo periodo di pandemia ha migliorato la sua offerta turistica, non prevede la quarantena per i viaggiatori che abbiano completato la vaccinazione anti-Covid-19, effettuata con uno dei vaccini approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e che siano in possesso di un valido certificato di vaccinazione. Ma non solo, libero ingresso anche per tutti coloro che abbiano un documento che attesti la presenza di anticorpi al SARS-CoV-2 (test PCR o test sierologico) dopo aver contratto il Covid-19.

I Paesi dell’elenco D, invece, sono: Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia dove, secondo normativa italiana, sono consentiti gli spostamenti senza necessità di motivazione (fatte salve le limitazioni disposte in Italia a livello regionale). Tuttavia, la situazione non è così rosea. Australia, Nuova Zelanda e Singapore sono ancora chiuse al turismo per chi proviene dall’Italia, mentre la Corea del Sud, la Thailandia e il Ruanda prevedono diverse norme restrittive all’ingresso tra cui anche la quarantena.

I Paesi dell’Elenco E senza quarantena per gli italiani

Nel così detto Elenco E si trovano tutti Paesi non menzionati nelle altre liste ad eccezione di San Marino e Città del Vaticano (che fanno parte dell’Elenco A e dove è possibile spostarsi in base alle norme regionali). Secondo la normativa italiana gli spostamenti verso questi territori sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi consentiti viaggi per turismo.

Molti di questi, inoltre, sono ancora chiusi al turismo mentre altri hanno già aperto. Alcuni prevedono quarantena per gli italiani in arrivo, mentre altrettanti non hanno pianificato questo tipo di restrizione. Alla data del 1° maggio 2021, i Paesi del Mondo che accolgono i turisti italiani senza quarantena sono i seguenti: Albania, Antigua e Barbuda, Armenia, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Botswana, Colombia, Costa d’Avorio, Costa Rica, Ecuador, Egitto, Dubai, Georgia, Ghana, Guatemala, Honduras, Isole del Regno dei Paesi Bassi, Isole Turks e Caicos, Kenya, Macedonia del Nord, Maldive, Messico, Montenegro, Namibia, Nepal, Nicaragua, Perù, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Saint Kitts e Nevis, Serbia, Sud Africa , Tanzania, Turchia, Uganda, Zambia

Frontiere aperte e senza quarantena per gli italiani in arrivo anche in Bosnia ed Erzegovina dove, tuttavia, le autorità locali hanno dichiarato lo stato di disastro in risposta all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e hanno disposto una serie di misure preventive e di contenimento. La situazione epidemiologica interna rimane, quindi, caratterizzata da un significativo numero di contagi giornalieri. Ciò vuol dire che potrebbero essere adottate nuove misure di contenimento, con breve preavviso, in funzione della situazione epidemiologica.

Anche il Brasile non prevede restrizioni come l’autoisolamento per gli italiani ma, vista la particolare situazione epidemiologica, è stato disposto il divieto di ingresso in Italia per tutti coloro che provengono da questo Paese del Sud America o che vi abbiano soggiornato/transitato nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso in Italia. Accesso vietato (per il momento) fino al 15 maggio 2021.

Gli italiani non sono obbligati a sottoporsi a quarantene nemmeno in Etiopia dove, però, a seguito del rapido deterioramento del quadro epidemiologico e del pressoché totale esaurimento dei posti negli ospedali dedicati al trattamento del Covid-19, Il Governo ha annunciato l’adozione di severe misure per il contenimento dei contagi che prevedono anche l’incarcerazione fino a 3 anni per coloro i quali non si adeguino alle previste normative, ivi incluso il mancato utilizzo delle mascherine di protezione.

Ancor più delicata la situazione a Panama dove non è previsto autoisolamento all’ingresso per gli italiani, ma dove nell’ambito delle misure restrittive disposte dal Governo è stato dichiarato lo Stato di Emergenza e imposta una quarantena totale che prevede rigide restrizioni alla libertà di movimento delle persone.

Infine, situazione particolare anche nelle paradisiache Seychelles in cui, per i primi 14 giorni di permanenza, si è costretti ad alloggiare solamente all’interno di strutture alberghiere autorizzate.

Cosa fare al ritorno in Italia

Restano obbligatorie fino al 15 maggio 2021 le misure di contenimento relative agli arrivi dai Paesi stranieri. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il 29 aprile scorso ha firmato l’ordinanza che proroga di 15 giorni gli obblighi di tampone e quarantena, previsti inizialmente fino al 30 aprile 2021.

Chi arriva dai Paesi Ue e da Paesi extra europei deve sottoporsi a tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti all’ingresso in Italia, con risultato negativo, e compilare un’autocertificazione. A prescindere dall’esito del tampone molecolare o antigenico è necessario, inoltre, sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario per un periodo di 5 giorni (nel caso in cui si stia rientrando da Paesi dell’elenco C) o 10 giorni (per chi torna da Paesi dell’elenco D o E).

Al termine della quarantena obbligatoria, è altresì necessario sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare o antigenico. Infine, si dovrà comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

Si ricorda, tuttavia, che le norme (sia in Italia che nel resto del Mondo) sono in continuo cambiamento. Per questo vi invitiamo a monitorare i siti istituzionale dei Paesi di destinazione e la pagina web della Farnesina: Viaggiare Sicuri.

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